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COME RICHIEDERE BONUS AFFITTO GIOVANI NEL 730

Anche per il 2024 è possibile usufruire del Bonus Affitto Giovani, come previsto dalla Legge di Bilancio, che ha rinnovato l'agevolazione fiscale concessa ai giovani con reddito basso al fine di ridurre le spese relative ai canoni di affitto, agevolando l'autonomia.Il Bonus Affitto (introdotto dall'articolo 1, comma 155 della Legge di Bilancio 2022) è destinato agli under 31 con reddito fino a 15.493,71 euro.E' concesso relativamente alle abitazioni singole (anche una stanza) o agli appartamenti dove viene trasferita la residenza, consentendo di ottenere una detrazione pari al 20% del canone di locazione per i primi quattro anni di validità del contratto, fino a un importo massimo di 2mila euro annui.Il Bonus Affitto Giovani under 31 viene erogato sotto forma di detrazione d'imposta, inserita nel comma 1-ter dell'Articolo 16 del TUIR: si può quindi utilizzare in dichiarazione dei redditi, per i primi quattro anni di durata contrattuale.La detrazione è ripartita tra i co-intestatari del contratto di locazione aventi i requisiti. 


REQUSITI

- Il Bonus Affitto Giovani è una misura che mira a ridurre il peso finanziario dell'affitto per i giovani. Sono destinatari le persone con età compresa tra 20 e 31 anni non compiuti, che siano in possesso di specifici requisiti relativi al reddito ma non solo:

-reddito complessivo non superiore a 15.493,71 euro (non è una soglia ISEE ma l'importo dell'imponibile annuo);

-aver stipulato un contratto di locazione per l'intera unità immobiliare o per una parte di essa, destinata a diventare l'abitazione principale dove spostare la residenza;

-versare un canone di affitto annuo non inferiore ai 991,60 euro (pari a circa 83 euro al mese).


Il contratto di locazione deve essere stipulato ai sensi della legge 9 dicembre 1998, n. 431 e l'immobile adibito a residenza del locatario deve essere diverso dall'abitazione principale dei genitori.Sono esclusi dall'agevolazione gli immobili appartenenti alle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, quindi gli immobili di lusso, ma anche gli alloggi di edilizia residenziale pubblica e gli alloggi finalizzati a scopi turistici.Attenzione: per poter usufruire della detrazione per tutti e quattro gli anni, il titolare del contratto deve soddisfare tutti i requisiti anagrafici e reddituali per ciascun anno d'imposta.


Gli importi del Bonus Affitto Giovani

Il bonus si calcola nel seguente modo: si confronta la somma di importo più elevato tra 991,60 euro e il 20% del canone d'affitto annuo (nel limite di 2.000 euro all'anno): si otterrà il valore del bonus. Complessivamente, su quattro anni di locazione, si possono ottenere fino a 8.000 euro di Bonus Affitti Giovani.La sua formula di calcolo è semplice, si parte confrontando due cifre: 991,60 euro e il 20% dell'importo del canone d'affitto annuo, purché quest'ultimo non superi i 2.000 euro all'anno.

20% del canone d'affitto annuo: la prima componente del calcolo si basa sul canone d'affitto annuale, prendendo il 20% di questa cifra. Ad esempio, se il canone annuo è di 6.000 euro, il 20% sarebbe 1.200 euro.

991,60 euro: questo è il secondo elemento da confrontare per il calcolo del Bonus Affitto Giovani. Indipendentemente dal canone d'affitto, ogni giovane affittuario avrà diritto a questa somma minima di Bonus, anche se il calcolo precedente produce un importo inferiore.

Limite di 2.000 euro all'anno: poiché il bonus non può superare mai il limite di 2.000 euro all'anno, indipendentemente dal valore del 20% del canone. Se il calcolo del punto 1. produce un importo superiore a 2.000 euro, il Bonus sarà comunque fissato a 2.000 euro.

Calcolo del Bonus Affitto Giovani: esempi pratici

Ecco alcuni esempi pratici:

Se il canone d'affitto annuo è di 4.000 euro, circa 330 euro al mese, il Bonus Affitto Giovani sarà di 991,60 euro, ovvero il minimo garantito dal Bonus Affitto Giovani, essendo il 20% di 4.000 euro pari a 800 euro. Questo vale fino ad affitti del valore annuo fino a circa 4.958 euro, essendo il 20% pari a 991,56 euro.Con un canone mensile di 700 euro, si otterranno 1.680 euro di Bonus Affitto Giovani, pari al 20% di 8.400 euro (pagati di locazione annualmente).


Con un canone di affitto annuo di 10000 euro si ottiene esattamente il 20% di Bonus, pari a 2.000 euro.

Se il canone d'affitto annuo è sui mille euro al mese (12.000 euro l'anno), il Bonus sarà limitato a 2.000 euro, poiché il 20% di 12.000 euro è 2.400 euro, che supera il limite massimo del Bonus.

RIASUMENDO

Per canoni di locazione annui tra i 991,60 euro e i 4.958 euro, il Bonus Affitti Giovani è pari a 991,60 euro;

Per canoni di locazione annui tra i 4.959 euro e 9.999, il Bonus Affitti Giovani è pari al 20% dell'importo annuo versato, per un valore compreso tra 991,60 e 1.999,8 euro;

Per canoni di locazione annui pari o superiore a 10.000 euro, il Bonus Affitti Giovani è pari a 2.000 euro.

COME RICHIEDERLO

Per richiedere il Bonus Affitto e accedere all'agevolazione fiscale è sufficiente segnalarne il diritto all'Agenzia delle Entrate, in sede di presentazione della dichiarazione dei redditi, tenendo sotto mano:

i dati dell'immobile destinato alla residenza;

le informazioni relative del contratto di affitto stipulato;

il valore del reddito annuo.

Per la fruizione del bonus, dunque, si applica lo sconto direttamente durante la fase di compilazione del modello 730/2024: Sezione V, rigo E71 – "Inquilini di alloggi adibiti ad abitazione principale".

Nella colonna 1 si indica il codice 4 "Detrazione per canoni di locazione spettante ai giovani per l'abitazione destinata a propria residenza"; nella colonna 2 si indicare il numero di giorni durante i quali l'immobile è risultato prima casa; nella colonna 3 si indica la percentuale di detrazione spettante, ad esempio al 100% per intero o al 50% se ripartita (scrivendo 100 oppure 50); nella colonna 4 si indica l'importo totale del canone di locazione.

Ricerche By Picinali 6 Maggio 2024



Ben accolte le proposte del ministro #Salvini che vuole sanare piccole "difformità" formali e consentire alcuni cambi di destinazione d'uso degli immobili

Nelle intenzioni dei tecnici del dicastero e del ministro #Salvini, che ha partecipato alla loro presentazione insieme al dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica (Dipe) e a una cinquantina di rappresentanti di istituzioni, enti, associazioni, ordini professionali e fondazioni del settore, le misure dovranno regolarizzare piccole difformità o irregolarità strutturali che interessano, secondo uno studio effettuato dal consiglio nazionale degli ingegneri (Cni) "quasi l'80% del patrimonio immobiliare italiano"


Nel dettaglio, si tratta di difformità di natura formale, legate alle incertezze interpretative della disciplina vigente, di quelle edilizie "interne", riguardanti singole unità immobiliari alle quali i proprietari hanno apportato lievi modifiche. Ci sono poi ancora le difformità potenzialmente sanabili all'epoca di realizzazione dell'intervento ma insanabili oggi a causa della disciplina della "doppia conforme", che non consente di ottenere il permesso o la segnalazione in sanatoria per moltissimi interventi, risalenti nel tempo. Le nuove norme dovrebbero infine essere finalizzate anche a permettere i cambi di destinazione d'uso degli immobili tra categorie omogenee.

L'obiettivo è quello di "tutelare i piccoli proprietari immobiliari che in molti casi attendono da decenni la regolarizzazione delle loro posizioni e che non riescono, spesso, a ristrutturare o vendere la propria casa". Inoltre, il nuovo pacchetto di regole mirerà a ridurre la mole di lavoro degli uffici tecnici comunali, che si ritrovano spesso sommersi dalle richieste di sanatorie. In questo senso, è prevista una semplificazione delle procedure amministrative al fine di garantire ai cittadini "risposte certe in tempi certi". Ricerche By picinali 5 Aprile 2024

Cassazione – Sez. II Civ. – Sent. n. 2359 del 24/01/2024 Diritto alla provvigione dopo la stipula del contratto preliminare di compravendita.

La Vicenda ; Un agente immobiliare chiedeva ed otteneva dal Tribunale un decreto ingiuntivo per il pagamento in suo favore di una somma (euro 142.000,00), a titolo di provvigione per l'attività di mediazione prestata in ordine alla compravendita di immobili a favore di un cliente. Quest'ultimo si opponeva al decreto ingiuntivo, deducendo che la proposta di acquisto e l'impegno alla corresponsione della provvigione erano stati sottoscritti dal padre, a differenza del preliminare; aggiungeva che il diritto del mediatore alla provvigione era inesistente o nullo, per non essere stati rispettati gli obblighi di indipendenza e di imparzialità, nonché quelli di informazione e di diligenza, per avere preso parte alla volontà di occultare all'acquirente i vizi dell'immobile. L'opponente aggiungeva che il mediatore non aveva provato di essere iscritto all'albo professionale obbligatorio per legge, per cui insisteva sull'inesistenza del diritto a percepire la provvigione. Il Tribunale rigettava l'opposizione e per l'effetto confermava il decreto ingiuntivo, con condanna del cliente alle spese di giudizio. La Corte di Appello, però, accoglieva l'appello e, in riforma della sentenza impugnata, revocava il decreto ingiuntivo emesso dal Tribunale. Il giudice di secondo grado, dopo aver accertato la regolare iscrizione all'albo della società appellata, rilevava come l'esigibilità della provvigione non era stata legata ad un termine certo, quanto piuttosto alla condizione della stipula del contratto definitivo. Il mancato verificarsi di tale condizione, circostanza certa in quanto non contestata alla luce di una sentenza di altro Tribunale, passata in giudicato, che aveva dichiarato risolto il preliminare,aveva determinato il venir meno del diritto alla provvigione. Secondo la Corte quindi le parti avevano subordinato il pagamento della provvigione alla stipula del definitivo. Lo stesso giudice di secondo grado riteneva che il mancato verificarsi di questa condizione, non fosse riconducibile alla volontà o a condotta imputabile del promissario acquirente, ma fosse pacificamente riconducibile a plurimi inadempimenti della parte promittente alienante,

l'immobiliare non aveva voluto agire per il pagamento della medesima provvigione.L'agente immobiliare ricorreva in cassazione facendo presente, tra l'altro, che ilcompenso era stato pattuito per la data prevista per la firma del contrattodefinitivo, e non in conseguenza della stipula del rogito notarile. In altre parole per il ricorrente con detta pattuizione le parti si erano limitate solo a stabilire da quale momento dovesse essere pagata la provvigione, individuando inoltre esattamentela data in cui si prevedeva tale effetto (31 dicembre 2007, indicata per iscritto quale data del rogito). La Cassazione ha dato ragione all'agente immobiliare. In particolare i giudici supremi hanno evidenziato che, per legittimare la propria soluzione, la Corte ha fatto erroneamente leva sul fatto che il modulo contenente l'impegno al pagamento della provvigione avesse fatto riferimento solo alla stipula e non anche alla data della stipula, ritenendo che solo in questa seconda ipotesi effettivamente la conclusione del definitivo avrebbe potuto fungere da termine di adempimento e non da condizione. Secondo la Cassazione tale tesi non è condivisibile, ben potendo anche il solo richiamo all'evento della stipula sottendere che lo stesso non funga da condizione, ma che si tratti solo dell'individuazione del giorno in cui sarebbe divenuto esigibile il diritto alla provvigione, che, secondo quanto sopra evidenziato, viene generalmente ricondotto alla conclusione del preliminare. Per stessi giudici supremi quindi, dall'analisi della documentazione, è emerso che la comune intenzione delle parti fosse non già quella di condizionare il diritto del mediatore alla conclusione del definitivo, ma semplicemente di differire il solo adempimento a tale evento (per il quale era anche prevista la data del 31dicembre 2007).

In conclusione al fine di riconoscere il diritto alla provvigione al mediatore ex art. 1755 c.c., l'affare deve ritenersi concluso quando tra le parti poste in relazione dal mediatore si sia validamente costituito un vincolo giuridico che abiliti ciascuna di esse ad agire per l'esecuzione del contratto. Pertanto, anche un contratto preliminare di compravendita deve considerarsi atto conclusivo dell'affare, salvo che le parti abbiano inteso derogare alla disciplina legale attribuendo il diritto alla provvigione al momento della sottoscrizione del contratto definitivo di compravendita. Come è stato precisato, però, l'art. 1755 c.c. è norma non imperativa ma dispositiva, la quale, come tale, abilità le parti a regolare diversamente i loro rapporti, e così, ad esempio, ad attribuire il diritto alla provvigione alla sottoscrizione del contratto definitivo di compravendita. È, tuttavia, questione di fatto, come tale rimessa al giudice del merito ed insindacabile in sede di legittimità se congruamente e logicamente motivata, accertare se le parti abbiano inteso derogare o meno alla disciplina legale. In ogni caso i giudici supremi ha giustamente affermato che, la deroga alla disciplina legale avrebbe dovuto essere connotata dall'utilizzo di espressioni di maggiore significatività, non potendo la sola omissione del termine "data", deporre in maniera certa per la volontà di condizionare ad un evento ulteriore il diritto del mediatore. By Picinali 4 Marzo 2024.



Niente provvigione se non si prova l'iscrizione all' albo, chi la chiede rischia denuncia di esercizio di professione  abusiva (recente sentenza cassazzione)

La vicenda : Un agente immobiliare agiva in giudizio nei confronti del proprio cliente domandandone la condanna al pagamento della provvigione in quanto l'affare, a fronte dell'accettazione del venditore, non si era concluso per causa imputabile a questi. Solo in sede di precisazione delle conclusioni, il cliente instava per il rigetto della domanda attorea stante la carenza di prova dell'iscrizione del mediatore all'Albo Professionale.La difesa risultava vincente, tanto che il Tribunale rigettava la domanda proprio per tale motivo. Adita dal mediatore, la Corte di Appello riformava integralmente la sentenza dichiarando che l'eccezione relativa alla mancanza di prova dell'iscrizione all'albo era stata formulata tardivamente, con conseguente inammissibilità.

l Cliente proponeva ricorso per Cassazione, lamentando tra l'altro la violazione dell'art. 6 L. 03 febbraio 1989, n. 39, ai sensi del quale "hanno diritto alla provvigione soltanto coloro che sono iscritti nei ruoli".

La Cassazione, con la sentenza n. 4019 del 09/02/2023 (sotto allegata) accoglie il ricorso affermando, preliminarmente, che l'iscrizione del mediatore nel ruolo tenuto presso la Camera di Commercio (oggi, a seguito dell'entrata in vigore del d.lgs. 26 marzo 2010, n. 59, art. 73, la presentazione della DIA e l'iscrizione nel registro delle imprese / nel REA) è un obbligo derivante da norma di carattere imperativo, in quanto tale inderogabile pattiziamente. Sotto Potete scaricare la sentenza della cassazione

Ne segue che il contratto concluso da soggetto privo del menzionato requisito è affetto da nullità rilevabile ex officio . D'altra parte, la violazione della norma non solo integra illecito amministrativo ma, per espressa previsione di legge, anche il reato di esercizio abusivo di una professione ex art. 348 cod. pen. (art. 8, co. 2 L. 39/1989).Sotto il profilo degli oneri istruttori, trattandosi di elemento costitutivo della domanda, l'agente è tenuto a fornire la prova dell'iscrizione con la conseguenza che, in difetto, la domanda dovrà essere rigettata e ciò anche laddove il convenuto non abbia formulato alcuna eccezione in merito, con l'unico limite del giudicato.a pronuncia qui esaminata, che fa coerente applicazione dei princìpi generali in materia di nullità e norme imperative, nel richiamare l'insegnamento delle Sezioni Unite (n. 761 del 23/01/2002, Rel. Evangelista), esplicitamente afferma che laddove un fatto (nel caso di specie: l'iscrizione del mediatore) è posto da una norma imperativa quale elemento costitutivo del diritto dedotto in giudizio, non trova applicazione il principio di non contestazione di cui all'art. 115 c.p.c

Proprio su tali premesse, la pronuncia in esame censura i rilievi di Cass., n. 1568/2013 che, al contrario, aveva ritenuto applicabile a fattispecie analoga il principio di non contestazione alla luce del contrapposto onere delle parti di collaborare per determinare il thema decidendum nonché alla luce del principio di economia processuale.Mutuando le parole della Corte: "delle due l'una: una norma è imperativa o non lo è. Se è imperativa, come sul piano sostanziale non è derogabile dalla volontà delle parti, così sul piano processuale i fatti cui la norma imperativa conferisce rilevanza giuridica non possono essere esclusi dal novero di quelli bisognosi di prova perché non sono stati contestati. E quand'anche - come sembra peraltro preferibile - si fondi il principio di non contestazione non già sul principio dispositivo come proiezione processuale dell'autonomia privata delle parti, bensì sul principio di efficienza (in termini di economia e risparmio di attività processuali), il rispetto di norme imperative non può essere sacrificato sull'altare dell'economia e dell'efficienza processuale. Non può darsi una «violazione efficiente» di norme imperative".La conclusione cui perviene la Corte, pertanto, è l'affermazione dell'obbligo del Giudice di verificare, a prescindere dalla circostanza che il convenuto abbia sollevato o meno la relativa eccezione, l'iscrizione del mediatore nel relativo albo professionale

Deve peraltro segnalarsi che la stessa Sezione II, con la sentenza n. 20556 del 19/07/2021, Rel. Varrone, premettendo che "il ricorrente risulta aver contestato la mancata di prova dell'iscrizione solo con il motivo di appello", ha affermato che "in materia di mediazione la non contestazione del convenuto costituisce un comportamento univocamente rilevante ai fini della determinazione dell'oggetto del giudizio, con effetti vincolanti per il giudice, che deve astenersi da qualsivoglia controllo probatorio del fatto non contestato acquisito al materiale processuale e deve, perciò, ritenerlo sussistente. Ne consegue che l'eccezione concernente la mancata iscrizione del mediatore nel relativo albo professionale, qualora sia proposta dal convenuto - al fine di far valere la nullità del contratto e paralizzare la pretesa del mediatore al pagamento della provvigione, ex art. 6 della legge 2 febbraio 1989, n. 39 - soltanto nella comparsa conclusionale d'appello, esonera il giudice da qualsiasi verifica probatoria in ordine alla sua fondatezza".In conclusione, benché la questione non appare definitivamente risolta, è bene ricordare sempre, quando sia agisce in giudizio al fine di ottenere la condanna al pagamento della provvigione di mediatore, di allegare e documentare tutti gli elementi che attestano il regolare svolgimento dell'attività professionale. By Picinali 4 Marzo 2024.


Agevolazioni prima casa non applicabili anche sotto i 240 mq. se l'area esterna è di notevoli dimensioni.  RECENTE SENTEZA DELLA CASSAZZIONE.

Ai fini delle agevolazioni prima casa, un'abitazione viene definita di lusso se ha una superficie superiore a 240 metri quadri oppure a 200 metri quadri con un'area scoperta di oltre sei volte quella coperta. Questi due requisiti sono alternativi, quindi se un'unità immobiliare possiede il secondo, viene considerata di lusso anche se la superficie dell'abitazione è inferiore ai 240 metri quadri.La precisazione arriva da una sentenza di Cassazione su un caso di revoca senza contraddittorio delle agevolazioni fiscali su una casa non accatastata come di lusso.Quando un'abitazione si può definire di lusso.
Le caratteristiche degli "Immobili di Lusso" sono descritte nel D.M. 2 agosto 1969, e vi rientrano quegli immobili che abbiano una delle seguenti caratteristiche:
• Abitazioni realizzate su aree destinate a ville o parchi privati;
• costruzione su lotti non inferiori a 300 mq; immobili con una cubatura superiore a 2000 mc.;
• dotazione di piscina di almeno 80 mq;
• superfice complessiva calpestabile superiore a 200 mq.

Nel caso analizzato dalla Cassazione (con sentenza n. 33699 del 4 dicembre 2023), si contestava la disapplicazione delle agevolazioni prima casa in assenza di contraddittorio preventivo con il Fisco, con atto di revoca immediata dell'agevolazione sull'imposta di registro al 2% in luogo del 9% e con mancato esonero dell'imposta catastale e ipotecaria (50 euro ciascuna).Sottoposta a ricorso anche la valutazione della condizione di abitazione di lusso, di norma identificate come quelle nelle categorie catastali A1, A8 e A9.

La definizione di abitazione di lusso è contenuta nel DM 1072/1969, che all'articolo 6 la definisce come tale quella con superficie superiore a 240 metri quadrati. L'articolo 5 cataloga invece in questo modo abitazioni con superficie superiore a 200 metri quadri e una parte esterna grande almeno sei volte quella coperta.Il contribuente riteneva che la sua abitazione non fosse di lusso perché di metratura inferiore a 240 metri quadri, rientrando nella sola condizione di cui all'articolo 6. La Cassazione ha invece chiarito che la norma di riferimento è costituita dall'articolo 6, applicabile (indistintamente) ad appartamenti compresi in fabbricati condominiali o singole unità abitative.Quindi, resta fermo che, con riguardo all'imposta di registro e in assenza di una specifica previsione di legge, l'amministrazione finanziaria non ha alcun obbligo di instaurare un contraddittorio preventivo con il contribuente prima dell'emanazione dell'avviso di rettifica e liquidazione, limitandosi la sua funzione alla valutazione della rilevanza fiscale dell'atto negoziale o giudiziale, al momento della registrazione su richiesta o d'ufficio, mediante la determinazione della base imponibile, l'applicazione dell'imposta nella misura (fissa o proporzionale) stabilita in base alle previsioni della Tariffa corrispondenti alla tipizzazione delle fattispecie negoziali e il recupero dell'imposta non versata o versata in misura inferiore all'importo dovuto.La suprema Corte ritiene, inoltre, infondato l'ulteriore motivo, con il quale il contribuente ha lamentato l'insussistenza della seconda condizione di cui all'articolo 5 del Dm n. 1072/1969, costituita dal rapporto tra superfice coperta e scoperta.


La Cassazione, sul punto, ha ribadito, ai fini dell'individuazione delle caratteristiche delle abitazioni di lusso, che il richiamato articolo 5 considera(va) le case composte di uno o più vani costituenti unico alloggio padronale aventi superficie utile complessiva superiore a 200 mq (esclusi i balconi, le terrazze, le cantine, le soffitte, le scale e i posti macchine) e aventi come pertinenza un'area scoperta della superficie di oltre sei volte l'area coperta, precisando che il rapporto tra la superficie dell'area scoperta e quella dell'area coperta, se al sestuplo, comportava la qualificazione come di "lusso" dell'immobile e, quindi, l'esclusione dei benefici tributari per l'acquisto della prima casa. Ha altresì precisato che l'articolo 6 dello stesso Dm considera(va) immobili di lusso le singole unità immobiliari aventi superficie utile complessiva superiore a 240 mq (esclusi i balconi, le terrazze, le cantine, le soffitte, le scale e i posti macchine).Quanto al rapporto tra le due diposizioni, la Corte ha chiarito, che la norma base di riferimento per individuare le caratteristiche di lusso riferite all'estensione della superficie dell'immobile è costituita dall'articolo 6, applicabile (indistintamente) ad appartamenti compresi in fabbricati condominiali o a singole unità abitative e che non è contraddetta da quella di cui al precedente articolo 5 in quanto la "dimensione dell'area scoperta (in rapporto pertinenziale con l'alloggio padronale) assume rilievo se e in quanto la o le unità immobiliari (che compongano l'alloggio) abbiano (singolarmente considerate) un'area coperta di superficie inferiore a 240 mq. Ricerche By picinali 8 Febbraio 2024


Manovra 2024,  i mutui prima casa garantiti per giovani esteso a famiglie numerose a basso ISEE.

Ecco una una mini guida, con tutti i requisiti, le istruzioni e i costi previsti.Nel 2024 il bonus mutuo prima casa spetta non solo ai giovani under 36 con requisito ISEE ma anche alle famiglie numerose a basso e medio reddito: in entrambi c'è diritto all'accesso prioritario al Fondo di Garanzia Consap.La copertura della garanzia sul mutuo prima casa è pari all'80% della quota capitale del finanziamento per i giovani, mentre per le famiglie si può arrivare anche fino al 90%.

Bonus mutuo prima casa 2024 per giovani under 36

Con la Legge di Bilancio 2024 (commi da 8 a 13) il Governo ha previsto la proroga dei mutui garantiti all'80% per acquisto prima casa da parte di giovani under 36 con ISEE fino a 40mila euro (commi 151 e 153, articolo 1, legge 234/2021).Il Fondo offre sul mutuo una garanzia pubblica con controgaranzia dello Stato, sul mutuo per l'acquisto della prima casa. E' gestito dal Consap, che si occupa delle domande pervenute dai soggetti finanziatori.Il mutuo ipotecario agevolato (acquisto dell'abitazione principale ed eventuale ristrutturazione e riqualificazione), riservato a soggetti selezionati e con reddito ISEE medio-basso, prevede dunque l'accesso al Fondo Consap.

Bonus mutuo prima casa 2024 per famiglie numerose

L'accesso alla garanzia di Stato concessa dal Fondo sui mutui prima casa è estesa ai nuclei familiari con almeno tre figli di età inferiore a 21 anni e 40mila euro di ISEE. La garanzia sale al 90% con 5 figli under 21 e 50mila ero di soglia ISEE. In particolare:nuclei familiari che includono tre figli di età inferiore a 21 anni e che hanno un valore dell'Isee non superiore a 40mila euro annui,nuclei familiari che includono quattro figli di età inferiore a 21 anni e che hanno un valore dell'Isee non superiore a 45mila euro annui,nuclei familiari che includono cinque o più figli di età inferiore a 21 anni e che hanno un valore dell'Isee non superiore a 50mila euro annui.Per le domande di finanziamento presentate dal 1° febbraio al 31 dicembre 2024, la garanzia è rilasciata, rispettivamente, nella misura massima dell'80% della quota capitale alla prima categoria, dell'85% alla seconda categoria e del 90% alla terza

Quali requisiti per la garanzia di Stato?

Il Fondo è rivolto a tutti i cittadini, alla data di presentazione della domanda, non proprietari di altri immobili ad uso abitativo (neppure all'estero) salvo che per successione causa morte e ceduti a titolo gratuito a genitori o fratelli.L'agevolazione per i giovani è riservata ai soggetti fino al trentaseiesimo anno d'età con ISEE fino a 40mila euro (si può auto-dichiarare anche un ISEE corrente) che comprano l'abitazione principale (sono esclusi acconti e caparra nei preliminari, sui quali però si può richiedere successivamente un rimborso sull'imposta versata). L'estensione alle famiglie numerose under 21 porta la soglia ISEE a 50mila con almeno 5 figli.L'ammontare massimo del mutuo resta quello di 250.000 euro.

Come richiedere il mutuo casa con il Fondo Consap?

I requisiti si dichiarano al momento del rogito. La misura riguarda gli atti traslativi o costitutivi a titolo oneroso. Il bonus mutuo prima casa si applica anche alle pertinenze (ad esempio i box auto) e si possono estendere anche alle prime abitazioni comprate tramite asta giudiziaria.

COSTI

Quando si decide di accendere un mutuo per comprare una casa, è importante tenere in considerazione le spese che si dovranno affrontare. Innanzitutto, ci sono le spese di istruttoria, ovvero i costi per l'apertura della pratica di mutuo. Questi costi possono variare tra lo 0,50% e l'1% dell'importo del mutuo. In alcuni casi, però, a seconda delle offerte proposte dalle banche queste spese possono essere nulle.Inoltre, ci sono le spese per la perizia sull'immobile, che è necessaria per la banca per valutare l'importo del finanziamento. Il costo del perito può essere di circa 300 euro, oltre all'IVA e al rimborso spese di viaggio. Anche in questo caso, tuttavia, possono esserci promozioni da parte delle banche volte ad azzerare i costi di perizia.

Al momento della stipula del contratto ci sono poi le spese notarili. Infine, bisogna considerare le imposte sul finanziamento, che dipendono dal tipo di immobile e dal momento in cui viene stipulato il contratto. È importante chiedere alla banca un foglio informativo dettagliato sulle spese del mutuo.I costi associati a un mutuo per la prima casa possono quindi variare in base a diversi fattori, tra cui l'importo del mutuo stesso, la banca o l'istituto finanziario scelto, e la regione in cui si trova l'immobile. Provando a fare una stima approssimativa dei costi accessori associati a un mutuo di 100.000 euro per una prima casa, avremo:Spese di istruttoria: per un mutuo di 100.000 euro, si potrebbero dover affrontare spese di istruttoria comprese tra 500 e 1.000 euro.Perizia: da zero a circa 300 euro, oltre all'IVA, al contributo per la cassa di previdenza del perito e ai rimborsi spese di viaggio.

Atto notarile: circa 2.000 euro, considerando anche i costi dell'atto di iscrizione dell'ipoteca.

Imposte: se si tratta di un mutuo per la prima casa, l'imposta è dello 0,2% dell'importo del mutuo. Inoltre l'imposta ipotecaria e l'imposta catastale hanno entrambe un costo di 50 euro. Quindi, per un mutuo di 100.000 euro, le imposte ammontano a circa 300 euro.

Polizze assicurative che le banche possono richiedere come ulteriore garanzia per i finanziamenti. Queste polizze possono essere di diversi tipi, come polizze vita, polizze contro la perdita del lavoro o polizze per la casa contro gli incendi. I premi di queste polizze vanno aggiunti alle spese complessive del finanziamento. La legge obbliga le banche a fornire almeno due preventivi di compagnie assicurative alternative alla propria, che offrano polizze con le stesse garanzie. Se il mutuo copre oltre l'80% del valore dell'immobile, la banca può richiedere una polizza fideiussoria come garanzia aggiuntiva. La polizza fideiussoria è un contratto in cui una terza persona si impegna a garantire il pagamento del debito in caso di inadempienza del debitore.Altre spese legate al mutuo che possono includere spese di incasso rata, spese di gestione annua e potenziali costi di estinzione anticipata o cancellazione dell'ipoteca.

Detrazione interessi mutuo prima casa

Chi stipula un mutuo per l'acquisto della prima casa ha diritto a una detrazione dall'IRPEF sugli interessi passivi e gli oneri accessori pagati alla banca.La detrazione fiscale è calcolata nella misura del 19% sugli interessi passivi e gli oneri accessori e si applica su un massimo di 4.000 euro. La detrazione può essere richiesta nell'anno in cui sono state effettivamente sostenute le spese, indipendentemente dalla data di scadenza.L'immobile deve essere adibito ad abitazione principale o deve diventarlo entro 18 mesi dall'acquisto. Ci sono deroghe per coloro che devono trasferirsi per motivi di lavoro. Ricerche By picinali 8 Gennaio 2024.


Ecco i nuovi adempimenti per i locatori e i requisiti per gli immobili destinati a B&B.

Attivazione del nuovo CIN – Codice Identificativo Nazionale destinato alle locazioni turistiche con contratto per affitti brevi, oggetto di un emendamento al Decreto Legge 145/2023 collegato alla Legge di Bilancio 2024 (il Decreto Anticipi).Prevede, a pena di pesanti multe, la richiesta al Ministero del Turismo di un codice univoco che serve a identificare e tracciare le transazioni legate ad affitti brevi, essenzialmente di natura turistica.


CIN per affitti brevi: come funziona

Il CIN mira per contrastare forme irregolari di ospitalità e garantire la tutela della concorrenza e della trasparenza del mercato. Chi non lo richiede e non solo lo espone negli annunci è passibile di sanzioni amministrative.

Come ottenere il Cin

Ad assegnare il CIN è il Ministero attraverso una procedura automatizzata su richiesta del locatore, in relazione ad immobili destinati alla locazione turistica o agli affitti brevi. A tal fine, si deve presentare una dichiarazione sostitutiva che attesti i dati catastali dell'unità immobiliare. Foto Ministro del Turismo Santachè.

Requisiti immobili per rilascio CIN

Per quanto riguarda i requisiti degli immobili da affittare ai turisti per brevi soggiorni, devono essere dotate di dispositivi per la rilevazione di gas combustibili e del monossido di carbonio funzionanti. All'interno dei locali devono anche essere presenti estintori portatili a norma di legge.

Sanzioni per inadempienti

Il parametro della multa inflitta è di norma la dimensione dell'immobile o della struttura affittata. I locatori privi di CIN sono punibili con sanzione pecuniaria da 800 a 8.000 euro. È punibile con sanzioni da 500 a 5.000 euro la mancata esposizione del CIN da parte dei soggetti obbligati.

Per i gestori di strutture senza i requisiti di sicurezza, la sanzione va da 600 a 6mila euro. Per chi affitta casa ai turisti per più di 4 immobili senza prima aver presentato la segnalazione certificata di inizio attività, la sanzione va da 2mila a 10mila euro.

Controlli da parte della Guardia di Finanza a tappeto

L'Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza hanno il compito di effettuare analisi di rischio fiscale, per individuare i soggetti che affittano casa con contratti brevi da inserire nelle liste di coloro i quali saranno sottoposti a controlli incrociati sulla corretta esposizione del CIN. Ricerca By Picinali comunicati stampa 4 Dicembre 2023


Dovuto il compenso di mediazione anche in caso di cessione di quote societarie.

Con Ordinanza del 4 maggio 023 n. 11675, la Corte di Cassazione ha riconosciuto il diritto del mediatore a percepire il compenso provvigionale da parte della società proprietaria di un immobile, posto in vendita, anche qualora il trasferimento della proprietà di detto bene si realizzi attraverso il trasferimento delle quote rappresentanti l'intero capitale sociale della medesima.Cio' a fronte del fatto che sussiste l'identità dell'affare il cui buon esito si è determinato per effetto dell'attività svolta dal mediatore: è stato, infatti, raggiunto il medesimo risultato economico prefissato per la compravendita dell'immobile. Oltre a questo, viene precisato che la nozione di "affare" viene intesa come operazione di natura economica, suscettibile di conseguenze giuridiche, che abiliti ciascuna delle parti ad agire per l'esecuzione del negozio, per la risoluzione o per il risarcimento del danno derivante dal mancato conseguimento del risultato utile del suddetto negozio programmato.

Attenzione, però, che l'Ordinanza ha nel contempo confermato la necessità dell'iscrizione dell'agente immobiliare interessato alla sezione "d) servizi vari" (di cui al D.M. 452/1992, Art. 3) del Registro (ex Ruolo) dei mediatori tenuto dalla competente Camera di Commercio: solo in forza della abilitazione alla mediazione di cessione di quote societarie (con, appunto, l'iscrizione anche nella relativa sezione di cui sopra, oltre a quella di origine nella sezione "Agenti Immobiliari") il soggetto può rivendicare il compenso provvigionale.FIMAA MiLoMB ha istituito – da gennaio 2023 – un percorso formativo dedicato al tema, al fine di consentire ai propri Associati agenti immobiliari (abilitati alla professione per tramite del corso e del relativo esame camerale) di accedere preparati alla prova di esame per l'iscrizione alla sezione dei servizi vari. Fino ad oggi sono state già concluse quattro sessioni di corso, la quinta è già programmata per il 2024.E alcuni associati si sono abilitati, superando brillantemente l'esame.Questo obbligo di abilitazione è stato, peraltro, più volte evidenziato negli anni sia con circolari o pareri ministeriali, sia a seguito di sentenze di tribunali, su territori diversi, che hanno imposto la restituzione delle provvigioni percepite da agenti immobiliari che hanno intermediato la vendita di immobili per tramite della cessione delle quote societarie senza averne titolo (in quanto privi della iscrizione nella sezione "d) servizi vari – cessione quote societarie").

L'Ordinanza in esame ha cassato, con rinvio sul punto, la sentenza esaminata alla Corte d'Appello competente, in diversa composizione, la quale non avrebbe potuto sottrarsi al compito di valutare la fondatezza, nel merito, dell'eccezione proposta, anche se sollevata in grado d'appello, e stabilire se la società mediatrice (nella persona del suo legale rappresentante) fosse regolarmente in possesso del requisito dell'iscrizione in relazione allo specifico affare concluso (riferimento di cui sopra: cessione quote). La Suprema Corte ha, quindi, ancora una volta confermato che l'iscrizione a suddetta sezione "d) servizi vari – cessione quote" è un presupposto necessario per far valere il diritto alla provvigione e ha rimesso la causa alla competente Corte d'Appello territoriale (nel caso specifico di Firenze), affinché venga pronunciata una nuova sentenza di merito.La Suprema Corte ritiene che l'eccezione con cui se ne contesti la sussistenza, deducendo la nullità del contratto di mediazione, è rilevabile d'ufficio ed è proponibile anche in appello, essendo sottratta alle preclusioni sancite dall'articolo 345 c.p.c. e al principio di non contestazione (vale a dire che è rilevabile dal giudice anche in assenza di contestazione o difesa svolta dalla parte sul punto in questione).Ricerche By Picinali 17 Novembre 2023

#Manovra Meloni #2024 ecco i provvedimenti sul bene #casa ” By Picinali.

La manovra di bilancio 2024 in approvazione non è stata certo benevola nei confronti del bene "casa", vediamo in sintesi i principali provvedimenti impositivi per le tasche degli Italiani ;Ecco i provvedimenti in #Manovra #2024

  • I costi dei lavori di riqualificazione energetica e sismica agevolati dal superbonus 110% rientrano nella plusvalenza tassata al 26% realizzata con la vendita, entro 5 anni dai lavori, di una casa ristrutturata. Reitereranno esclusi gli immobili acquisiti per successione e quelli che siano stati adibiti a prima casa per la maggior parte dei cinque anni antecedenti alla vendita facciamo l'esempio di una unità immobiliare funzionalmente indipendente acquistata, riqualificata con il superbonus 110% fruito mediante sconto in fattura o cessione del credito e rivenduta entro 5 anni dalla fine dei lavori.

  • Ipotizziamo un prezzo di acquisto di 200.000 euro, lavori con superbonus pari a 100.000 euro (una spesa non realmente sostenuta dal proprietario ma che ha migliorato la casa) e altre spese per 50.000 euro. Se la casa viene rivenduta a 300.000 euro, ci sarà una plusvalenza pari a 100.000 euro. Fino al 31 dicembre 2023 la plusvalenza tassabile al 26% si calcola così: 150.000 euro (costi inerenti al bene) decurtati di 100.000 euro (spese per ristrutturazione) = 50.000 euro. La tassa sarà pari a 13.000 euro. dal 1° gennaio 2024 la plusvalenza tassabile al 26% sarà pari a 150.000 euro. La tassa sarà, quindi, pari a 39.000 euro. Ovvero 26.000 euro in più di tasse.

  • Aumenta la tassazione sugli affitti brevi (generalmente turistici). I cittadini privati che affittano casa a scopo turistico (fino a 4 unità unità immobiliari) optano per la cedolare secca dovranno pagare un'imposta piatta con aliquota che sale dal 21 al 26%. Nell'ultima versione della bozza di Manovra, ci si limita alle casistiche in cui è affittato più di un immobile.

  • Si autorizzano i comuni capoluogo, le unioni di comuni e le città d'arte e turistiche ad aumentare fino a un massimo di due euro a notte l'imposta di soggiorno per i turisti (e non solo) chi alloggeranno nel corso dell'anno del giubileo (il 2025) presso le strutture ricettive del proprio territorio.

  • Aumento rendita catastale se usufruito del suoperbonus l'Agenzia delle Entrate controllerà che chi ha realizzato lavori agevolati con il Superbonus abbia presentato, ove previsto, la comunicazione di variazione catastale. Alla fine di ogni cantiere, il direttore lavori deve chiudere la pratica presentando la dichiarazione di variazione catastale oppure la dichiarazione che i lavori non hanno influito sulla rendita catastali, dato oggettivi (perchè la rendita risultava già massima esempio per appartamenti A2) o altre motivazioni Tra i lavori Superbonus che modificano la rendita catastale ci sono di sicuro quelli sugli immobili collabenti, cioè edifici che, prima dei lavori, risultavano inutilizzabili e quindi privi di rendita, ma ai quali dopo i lavori deve essere attribuita la corretta categoria catastale. I controlli avverranno sulla base di "liste selettive elaborate con l'utilizzo delle moderne tecnologie di interoperabilità e analisi delle banche dati". L'Agenzia delle Entrate metterà quindi a sistema le banche dati del Catasto con le comunicazioni o le richieste di permesso di costruire presentate prima di avviare i lavori, in cui vengono indicati gli estremi catastali degli immobili oggetto degli interventi. Se dai nuovi controlli Superbonus emergerà che non è stata presentata la dichiarazione di variazione catastale, l'Agenzia delle Entrate invierà al beneficiario una comunicazione per invitarlo a regolarizzare la propria posizione. 

  • Per ultimo la tassa sui fabbricati detenuti all'estero, ossia l'IVIE, vede un rincaro di aliquota: l'imposta sul valore degli immobili situati oltre-confine sale dall'attuale 0,76% all'1,06%.    .........."casa dolce casa" vien da dire "cara amara casa" By Picinali 30 ottobre 2023


Mutui ! Settembre amaro. E' l'Italia ad avere i tassi piu' alti.

Il tasso medio sui mutui applicato nel nostro paese è oggi al 4,23%, ed è in effetti al livello più elevato praticato dagli istituti di credito in tutta Europa. Come emerge da un recente report realizzato dal Centro Studi di Unimpresa, l'Italia si caratterizza per una differenza di 52 punti base rispetto a Germania e Spagna


(con tasso medio pari a 3,71%), di 135 punti rispetto alla Francia (2,88%), 37 rispetto all'Austria (3,86%) e 9 punti nel confronto con il Portogallo (4,14%) per quanto riguarda i tassi sui mutui casa. sotto il prospetto.

I tassi elevati, oltre a gravare sui budget familiari, rischiano anche di rallentare il mercato immobiliare generando ripercussioni sull'economia nazionale, tanto che oggi chi chiede un mutuo per comprare casa in Italia trova le peggiori condizioni dell'area Euro.

Se nel 2021 le condizioni praticate dalle banche per il credito immobiliare erano sostanzialmente allineate e similari in tutta Europa, in Italia il tasso medio era all'1,40%. La percentuale ha subito incrementi costanti nel 2022 raggiungendo il 3,34%.

Dietro le differenze tra i Paesi dell' Unione si celano motivi non chiari e difficili da individuare. Unico auspicio che ci rimane per i prossimi mesi è che almeno questa corsa al rialzo si fermi, a fronte del raffreddamento dell' inflazione che ha dato origine a tutto cio da parte della BCE. By Picinali 7 Settembre 2023


Il vento dei tassi di interesse soffia sul Mercato Immobiliare.

Da poco piu' di alcune settimane la BCE ha di nuovo rialzato i tassi di interesse, per ulteriori 25 punti base. Ennesima stretta monetaria volta a contenere l'inflazione, con un impatto negativo diretto su imprese e famiglie e sui mutui casa in corso e di prossima emissione. Il vento dei tassi scuote cosi il mercato immobiliare che dall' ultimo rapporto pubblicato dall' associazione Notai Italiani, consultabile sul sito https://dsn.notariato.it/dsn emerge un quadro preoccupante per i prossimi mesi. le compravendite nei primi due mesi del 2023 sono in calo.

 rispetto allo stesso periodo del 2022. Questo andamento se proiettato per tutto il 2023 , stima abbastanza realistica, porterebbe per fine anno portare ad una contrazione superiore al 10 %. Fermo restando che la stretta monetaria si fermi ad un massimo fisiologico calcolato in massimo sopportabile del 5% dei tassi di interesse, oltre sarebbe per tutti una vera bufera su tutti i mercati non solo quello immobiliare.

Nelle nostre città i primi segnali di un rallentamento si cominciano a notare proprio dal numero di cartelli vendesi esposti, termometro reale, anche a Milano città tra le piu' floride nelle compravendite il fiorire di cartelli vendesi iniziano a comparire sempre piu' spesso. Analizziamo ora i costi per un mutuo prima casa a tasso fisso le banche applicano un tasso di interesse che va in media dal 3,6% al 4%. Il più conveniente a giugno 2023 è il mutuo BPER, con rata mensile di €435 (mutuo a 30 anni di 100mila euro, su un immobile da 200mila euro), con Taeg 3,44%. Altre offerte interessanti sono quelle di Crédit Agricole, Credem, BNL, Banca Widiba. Tra i mutui variabili il più conveniente a giugno 2023 è quello di ING, con rata mensile di €482, tasso del 4,17% (Euribor 3M + 0,65%) e Taeg 4,38%. Altre proposte interessanti: Banca Sella, BPER, Crédit Agricole e Banco Popolare Pugliese. Considerando i nuovi aumenti di giugno e stimando un rincaro anche per luglio il rincaro della rata del mutuo a tasso variabile nel 2023 è di circa il 70%.Gli esperti oggi suggeriscono di optare per mutui a tasso misto, come i mutui variabili con capo i mutui a tasso misto. Queste soluzioni offrono i vantaggi di entrambe le opzioni: la convenienza immediata del variabile, ma con un "paracadute" che limita l'aumento delle rate. Tra le migliori offerte di oggi per il mutuo tasso fisso segnaliamo le seguenti proposte bancarie, prendendo ad esempio un mutuo per acquisto prima casa a 30 anni da 100mila euro (per un single residente a Milano): mutuo a tasso fisso BPER al 3,25% (Tasso finito) e Taeg 3,44%, istruttoria €698, perizia €280;mutuo a tasso fisso Crédit Agricole Italia Mutuo Base under 36 con tasso 3,36% (IRS + 0,72%) e Taeg 3,62%, spese di istruttoria di €800 (zero spese per immobili di classe A, B o C) per privati con meno di 36 anni, fino al 100% del valore dell'immobile (con Fondo Prima Casa) e rata scontata in base ai prodotti sottoscritti; mutuo fisso Credem con rata €440, tasso 3,35% (IRS 30A + 0,64%), Taeg 3,69%,


Per il mutuo tasso variabile segnaliamo le seguenti proposte bancarie, prendendo ad esempio un mutuo per acquisto prima casa a 30 anni da 100mila euro (per un single residente a Milano): ING: TAEG 4,38% e rata mensile di 482 euro, Banca Sella: TAEG 4,43% e rata mensile di 489 euro, BPER Banca: TAEG 4,49% e rata mensile di 492 euro. Dati tratti dalla piattaforma Mutuionline.it.  By picinali 20 Giugno 20/06/2023.

Berlusconi amava le "case" Milano e il suo Paese "L'Italia" .By Picinali 12 Giugno 2023

Silvio Berlusconi se ne va lasciando in tutti gli italiani imprenditori suoi contemporanei un profondo vuoto. È stato un' personaggio che per i suoi pregi ed anche i suoi eccessi ha rappresentato bene l'uomo medio Italiano e per questo non si puo' ignorare la sua lunga storia d'amore con le "case" e con Milano

Berlusconi intuisce subito che gli Italiani per loro indole sono affezionati al mattone, la percentuale di proprietari di case oggi in Italia supera 80%, contro il 35/ 40% del nord Europa, inizia infatti la sua ascesa imprenditoriale proprio nel real estate, costruendo non sogni ma solide realtà, a Brugherio e a Segrate negli anni settanta da vita al complesso residenziale di Milano 2, dove poi inizia anche la sua carriera imprenditoriale nelle tv private dando vita a Canale 5 rete 4 poi Italia uno, ma la sua passione e attaccamento alle case resta, solo per citarne alcune delle immense e pregiate dimore del cavaliere ; Macherio (Villa Belvedere, venduta nel 2013), Arcore (Villa San Martino), Portofino, Porto Rotondo (La Certosa), Cernobbio, due alle Bermuda, sette ad Antigua (Piccole Antille). Ha comprato Villa Campari (già Villa Correnti) sul lago Maggiore, per finire con Villa Grande, la nuova residenza in cui ha albergato recentemente durante le trasferte romane dopo aver risolto il contratto d'affitto per Palazzo Grazioli. . 

. Tra queste la più amata è ovviamente Villa San Martino, luogo quasi mitico da cui Berlusconi ha diretto prima i suoi affari, poi il suo partito e  negli anni di governo l'intera nazione. Indimenticabili sono le cene del lunedì sera nel primo decennio del terzo millennio con Umberto Bossi, sempre ad Arcore è il posto in cui ha fatto costruire dal grande scultore Pietro Cascella un mausoleo privato in cui voleva seppellire tutti i suoi cari e di cui si narra un aneddoto strepitoso: Silvio lo mostrò a Indro Montanelli, dicendosi onorato di ospitarlo più poi che prima, incassando la fulminea e ironica risposta del giornalista: "Domine, non sum dignus".

 Palazzo Grazioli è stato principalmente la residenza romana dal 1996 al 2020, quando Berlusconi decide di spostarsi a Villa Grande, meravigliosa location sull'Appia Antica acquistata nel 2001 ma data in comodato gratuito a Zeffirelli. Alla morte del regista viene ristrutturata e destinata alla nuova e ultima residenza romana del Cavaliere. Anche questa Villa entra brevemente nella cronaca politica del paese per le ripetute riunioni con Meloni e Salvini per mettersi d'accordo su questo o quel candidato unitario, ma soprattutto per un caldo pomeriggio di luglio scorso in cui Berlusconi assieme a Matteo Salvini si rintana nelle stanze della sua Villa e non risponde al telefono al presidente Sergio Mattarella, che stava facendo l'ultimo tentativo per salvare il governo Draghi, che da lì a poche ore sarebbe caduto.

Che dire, adesso le suntuose Ville rimarranno agli eredi e non ospiteranno piu' il Cavaliere che in ogni sua residenza ha saputo dare la sua l'impronta di originalità, a noi italiani rimane l'esempio di un condottiero che con le sue battaglie ha sempre difeso le Libertà di tutti, paladino del bene "casa" e della proprietà privata, ricordiamoci di pochi anni or sono l'abolizione dell' IMU sulle prime case da lui voluta e poi attuata tenacemente appena il suo ultimo governo si insedio', difendere il valore della "proprietà" significa anche risiedere in un paese libero e democratico e tutti gli Italiani dovrebbero essergli grati, ai posteri l' ardua sentenza. By Picinali 12 Giugno 2023


L' intelligenze artificiale (IA) tra dubbi paure e opportunità By Picinali. 

Sempre piu' spesso si sente parlare di IA, acronimo di intelligenza artificiale, da ultimo il caso sollevato dall' applicazione "AlchatCPT", bloccata recentemente in alcuni paesi ha portato in evidenza la problematica legata alla Privacy personale e pratiche commerciali sempre piu' invadenti. Per capirci qualcosa in piu' da ignaro interlocutore ho provato a chiedere proprio

alla piattaforma di IA cosa sia appunto l'intelligenza artificiale ecco la risposta : "L'intelligenza artificiale (IA) è un campo della scienza informatica che si occupa di sviluppare algoritmi e tecnologie che consentono a macchine e sistemi computerizzati di imitare il comportamento umano e simulare l'intelligenza. Questo implica la creazione di sistemi che possono comprendere la natura umana, il linguaggio, la logica, l'apprendimento, la percezione sensoriale, il ragionamento e la decisione. L'obiettivo dell'IA è quello di creare software e dispositivi che possano lavorare autonomamente e adattarsi al cambiamento nell'ambiente circostante, senza la necessità di una guida umana costante. Questi strumenti possono essere utilizzati per risolvere problemi complessi, ottimizzare l'efficienza dei processi aziendali e migliorare l'esperienza degli utenti in vari settori, come la medicina, il commercio, la sicurezza informatica e la produzione.L'IA si basa su algoritmi di apprendimento automatico (machine learning), che consentono ai sistemi di apprendere dai dati entranti, migliorando continuamente le proprie prestazioni e capacità. L'IA può essere considerata come un'estensione della nostra intelligenza, poiché ci aiuta nella risoluzione di problemi più complessi e ci permette di affrontare nuove sfide con maggiore efficienza e precisione. "

Sin qui tutto bene ! L'azienda d'oltreoceano che ha realizzato il sistema di intelligenza artificiale generativa più famoso al mondo sostiene che La paura che ChatGPT possa violare la riservatezza dei nostri dati personali è finita. Il peso delle preoccupazioni in proposito è proporzionale a quello di chi - comprando un'auto - teme che la nuance del colore scelto non sia quella giusta, senza nemmeno prendere in considerazione costo di manutenzione e gestione del veicolo, ingombro, consumi, prestazioni o semplicemente l'effettiva utilità per l'acquirente.

La pericolosità di certe soluzioni tecnologiche dovrebbe inquietare non per la loro pur importante famelicità di informazioni, più o meno sensibili, ma anche e soprattutto per l'impatto sul destino dell'umanità. Il processo di rimbecillimento collettivo è avviato da tempo e gli assistenti vocali sono stati la prima polpetta avvelenata che ha innescato la lenta ma inesorabile progressiva assuefazione a prodotti e comportamenti giornalieri.

Chi preferisce accendere l'interruttore della luce nella stanza rivolgendosi ad Alexa, Google Home o altre bestialità elettroniche anziché pigiare di persona quel pulsante, è ben avviato verso la serena accettazione che qualcuno provveda in sua vece. Oggi La chiamano "comodità". Qualcuno affibbia a certe idiozie persino l'etichetta di "progresso", cosi mentre tutti sono impensieriti dal rischio di potenziale infedeltà del coniuge, nessuno tra gli utenti di certi dispositivi si è posto mai il problema che il tanto adorato attrezzo di uso quotidiano possa tradire, prender ordini da qualcun altro, magari un domani agire di propria iniziativa addirittura in contrasto con la volontà del proprietario, o - senza lasciar volare la fantasia - dare risposte e consigli sbagliati ! Questa questione oggi dobbiamo porcela o siamo al riparo da rischi ? Parrebbe che l'approdo di ChatGPT sia solo una banale goccia in mezzo al mare che se paragonato allo tsunami di analoghe avveniristiche soluzioni che ci stanno circondando ! Le intelligenze artificiali stanno diventando l'interlocutore ideale per chi non sa a chi chiedere o con chi sfogarsi In Cyber Non solo dati sensibili. Il pericolo nascosto nelle chatbot riguarda il destino dell'umanità: Umberto Rapetto Generale Gdf – già comandante Nucleo Speciale Frodi Telematiche ha esortato alla massima attenzione, tuttavia ha chiarito che non esistono imminenti pericoli. E' notizia recentissima che Geoffrey Hinton, che oggi ha 75 anni, considerato il "padrino dell'Intelligenza artificiale "dopo aver trascorso gli ultimi dieci a sviluppare algoritmi di apprendimento automatico per Google, ha annunciato di aver lasciato la vicepresidenza del gigante tecnologico di Montain View perché di quella tecnologia non si fida più ! E vuole aver le mani libere per dare l'allarme: «L'IA è pericolosa». Sotto alcuni messaggi su ns. piattaforme

"«Me ne sono andato per poter parlare dei suoi pericoli»", Hinton ha scritto in un tweet dopo che lunedì il New York Times ha dato la notizia. Il poter chiacchierare e farsi dire ha ipnotizzato chi guarda a smartphone, tablet e PC come Brunilde - la regina cattiva di Biancaneve - il suo specchio magico. L'assaggio di ChatGPT ha ingolosito e lo stop del Garante Privacy italiano ha dato quel pizzico di proibito che rende ancor più allettante l'oggetto del desiderio. Il sapere che «adesso si può», che «ora è tutto sotto controllo», che «non è più pericoloso come si potesse pensare» equivale al premere l'acceleratore dimenticando di non avere freni culturali. Le cosiddette "chatbot" non si limitano a scrivere temi per studenti svogliati o articoli per editori che non vogliono avere costi di redazione, ma stanno diventando l'interlocutore ideale per chi non sa a chi chiedere o con chi sfogarsi. Ne esistono (come "Replika") capaci di offrire alla clientela veri e propri "avatar su misura" che parlano e ascoltano, illudendo di aver trovato un amico sincero, un consigliere personale finalmente disinteressato. A marzo scorso 2023 un trentacinquenne belga, profondamente depresso, si è suicidato dopo aver "dialogato" con la chatbot "Eliza" sul futuro dell'ambiente. La macchina non aveva dato prospettive favorevoli e lui ha preferito farla finita prima dell'imminente disastro ambientale e climatico che ci attende. 

7 Maggio 2023 By Picinali M


Meglio informarsi dettagliatamente sulle varie opportunità e tassi, ottima piattaforma on-line è quella di https://www.mutuionline.it/mutuo-casa/ , che mette a confronto 33 tra le principali Banche Italiane. Con i simulatori del motore di ricerca messo a disposizione si possono simulare tutti i tipi di durata, tasso, se fisso o variabile con relative condizioni , spese richieste dalle banche, compresi le opportunità ancora disponibili soprattutto per l'acquisto della prima casa, vediamo in dettaglio quali sono

Mutui prima casa, tutte le agevolazioni in vigore.

Le giovani coppie, i nuclei familiari monogenitoriali con figli minori e gli under 36 con un ISEE non superiore ai 40.000 euro, possono ancora contare sul Fondo di Garanzia Prima Casa, prorogato fino a 30 giugno 2023 dal Decreto Milleproroghe, per ottenere mutui anche al 100%.

Gli interessi passivi del mutuo di prima casa possono essere portati in detrazione al 19%; si possono portare in detrazione i costi dell'istruttoria e della perizia bancaria, le imposte pagate sul mutuo e il costo del notaio per la stipula del mutuo (escluso il costo dell'atto di compravendita), fino ad un massimo di 4.000 euro; 

-l'imposta pagata alla banca sull'ammontare complessivo del finanziamento è pari allo 0,25%,  In caso di altri soggetti finanziatori le condizioni potrebbero essere meno favorevoli. Per l'acquisto della prima casa, sono inoltre previste le seguenti agevolazioni:

- imposta di registro 2% (invece del 9%), in caso di acquisto da privato o impresa con vendita senza IVA (l'imposta di registro è sempre pari a 200 euro in caso di acquisto da imprese con vendita soggetta a IVA, sia per le prime che per le seconde case); 

-IVA al 4% (invece del 10%), in caso di acquisto da impresa con vendita soggetta a IVA. 

-Mutuo giovani prima casa under 36 Per i giovani under 36 è attualmente in vigore (fino al 31 dicembre 2023 ) la possibilità di chiedere un mutuo prima casa giovani, un'agevolazione prevista dal Governo per coloro che non hanno ancora compiuto i 36 anni di età e hanno un ISEE fino a 40mila euro. In caso di giovani coppie è sufficiente che almeno uno abbia il requisito anagrafico. L'immobile deve essere accatastato come residenziale (categoria A) non di lusso e il mutuo non può superare i 250mila euro. L'agevolazione, che si applica sull'acquisto della prima casa, comprensiva di eventuale pertinenza C1 e C6, consiste:

-Applicazione di un tasso calmierato, che non può essere superiore al TEGM (Tasso effettivo globale medio);

-Una esenzione dall'imposta di registro, ipotecaria e catastale;

- Riconoscimento di un credito d'imposta nel caso di acquisto dal costruttore con IVA;

nell'esenzione dall'imposta sostitutiva per i mutui casa (acquisto, costruzione e ristrutturazione). 

Ricerche By Picinali 2 Marzo 2023


 “La nuda proprietà”, istituto che puo' essere migliorato.

 La "casa" di importanza sociale e solidarietà tra le generazioni By Picinali    

 Il bene "Casa" racchiude in sè doti economiche che, se giustamente regolamentate, possono divenire sostegno economico tra le generazioni.Nella fattispecie, stiamo facendo riferimento all'istituto della "Nuda Proprietà" e all'usufrutto medesimo che ne deriva. Vediamo nel nostro ordinamento com'è regolamentato. Un bene immobiliare può essere gravato da un diritto definito "usufrutto", disciplinato dall'art. 978 all'art 1026 del Codice Civile; Quindi, in breve, la "nuda proprietà" non è nient'altro che la proprietà svuotata di tutti i proventi e i frutti che la stessa produce. L'usufrutto legale viene ascritto per volontà della persona e non può durare oltre la vita dell'usufruttuario, che ha il diritto di conseguire il possesso del bene , incassandone i frutti naturali e civili per tutta la durata del diritto ascritto, art 981 C.C

L'usufrutto non può durare per sempre o per un periodo non definito: si estingue difatti alla morte dell'usufruttuario. Quindi si diventa nudi proprietari di un immobile comprando o ereditando (oppure ricevendo per donazione) un bene la cui piena titolarità è privata del diritto di utilizzo e godimento fino alla morte dell'usufruttuario; un incentivo all'acquisto della sola nuda proprietà potrebbe essere determinato dal fatto che i costi di manutenzione ordinaria e le tasse gravanti sull'immobile sono di pertinenza dell'usufruttuario e non del nudo proprietario. L'operazione immobiliare in sè non presenta particolari differenze rispetto all'acquisto della piena proprietà del bene, ma nell'atto di compravendita il Notaio dovrà precisare che il trasferimento ha ad oggetto la sola nuda proprietà (della quale preciserà il valore in base a quello dell'usufrutto) unitamente ai dati identificativi dell'usufruttuario, lo stato dell'immobile e la durata dell'usufrutto.

Il valore economico dell'immobile gravato di usufrutto in relazione all'acquisto della sola nuda proprietà, non è quindi un valore assoluto ma prevalentemente all'età di godimento presunta da quella che può essere l'età avanzata dell'usufruttuario al momento dell'acquisto della nuda proprietà, deriva un maggior valore della stessa rispetto ad un minor prezzo determinato al contrario dalla giovane età dell'usufruttuario per la previsione, in quest'ultimo caso, di una maggiore durata dell'usufrutto.

Per stabilire il valore della nuda proprietà di un immobile, si parte dal prezzo per la sua vendita, stabilito dal venditore o concordato dalle parti in base stima reale del prezzo di mercato attuale, applicando sulla base delle tabelle ministeriali sul valore fiscale degli immobili, pubblicate dal Ministero dell'Economia e delle Finanze in Gazzetta Ufficiale con la specifica del valore della nuda proprietà in misura percentuale rispetto al valore della piena proprietà (ecco ultima tabella disponibile)

 così moltiplicando il valore di mercato dell'immobile per il tasso di interesse legale vigente e per i coefficienti sopra indicati, riferiti all'età dell'usufruttuario al momento dell'acquisto della nuda proprietà, il cui prezzo equivale alla differenza tra il valore di mercato e il valore dell'usufrutto, in misura direttamente proporzionale all'età del suo titolare. Resta evidente che nel nostro ordinamento cosi' come impostata, la sostanza economica derivata dalla vendita della "nuda proprietà", una volta liquidata al proprietario, che ne diventa Usufruttuario del bene , mantiene poi tutti gli obblighi e oneri che ne derivano, (spese condominiali, di manutenzione straordinaria ecc ecc).

 Mi permetto in una mia sintetica esamina qui di seguito riportata di tracciare il profilo delle parti spiegando come appunto questo istituto potrebbe essere migliorato ed tal proposito citerò l'esempio Francese "Viagere".

Solitamente il venditore della nuda proprietà è una persona o coniugi che intestati sulla propria abitazione, spesso l'unica, avendo raggiunto già una certa età solitamente sopra i sessantacinque anni trovano comodo venire in possesso di una somma tutto sommato considerevole, consapevoli che alla loro mancanza l'alloggio è già destinato e venduto a terzi, e che non entrerà piu' nell' asse ereditario. La somma ricavata anche se investita adeguatamente difficilmente riuscirà a dare una rendita cospicua di integrazione al proprio reddito magari derivate da una pensione ai minimi. Il capitale spesso viene immediatamente speso o dato ai figli o in piena libertà potrebbe essere anche giocato al casino' ! Non funge da paracadute o da aiuto economico all' anziano che magari per motivi di salute ha bisogno di cure e di nuove risorse per la propria esistenza ora fragile.

Veniamo agli acquirenti della "nuda proprietà" , nel nostro paese quasi sempre avviene per investimento effettuato da persone enti e società che scommettono sull' età residua dell' usufruttuario, contano di fare un buon affare guadagnando una considerevole somma quando decadrà il vincolo ascritto. Difficilmente sono giovani o copie di nuova formazione. Mentre con opportune modifiche potrebbe andare a coprire esigenze di giovani che non dispongono inizialmente di grossi capitali ma che di li a 5/ 10 anni hanno in previsione l'acquisto di una prima abitazione in un loro programma di vita.

A tal proposito cito l'istituto regolamentato in Francia che per sue peculiarità tenta di liquidare una somma relativamente bassa ma che garantisce invece una rendita vitalizia all' usufruttuario. Chiamato comunemente "Viagere", tradotto "rendita vitalizia" è regolamentato dal codice civile Francese art. 1868 all art.1983, vediamo come funziona; consiste nella vendita di un immobile a terzi in cambio del pagamento di una rendita vitalizia periodica (mensile, trimestrale o annuale). Questa rendita può essere accompagnata da un anticipo, vale a dire una somma di denaro pagata in contanti al momento della firma dell'atto di compravendita Vitalizio occupato: il venditore trasferisce la sua proprietà all'acquirente, ma conserva il suo diritto di uso e abitazione. Può quindi continuare ad occuparlo fino alla sua morte. Né il venditore né l'acquirente sanno al momento della firma dell'atto di vendita per quale importo di valore dell'immobile, poiché tale importo dipende dalla data di morte del  venditore. Ecco che interviene la legge dettando precisi parametri con indicazione sia della somma d'anticipo sia rendita da riconoscere sino al decesso della proprietà, detti dettati per legge sono quindi due la rendita vitalizia e la somma d'anticipo che ovviamente tiene conto, dell' età del proprietario e della consistenza valore dell' immobile. (ecco un esempio di un annuncio di vendita Francese di una proprietà in Viagere).

 Esempio 1)

Vitalizio Appartamento - Villeneuve-Loubet

3 vani, 86 m²

Testa occupato 76 enne

  • Valore di mercato : 600 000 €

  • Apporto : 80 000 €

  • Mensilità : 1 550 €


Esempio 2) 

Casa - Saint-Raphaël

9 vani, 120 m²

Testa occupato da 80 enne

  • Valore di mercato : 920 000 €

  • Apporto : 345 000 €

  • Mensilità : 1 585 €

 Ecco come in Francia si determinano i due valori
L'importo della rendita vitalizia è fissato nell'atto di vendita e deve tener conto di diversi elementi inoltre ha alcuni vantaggi fiscali per il venditore
Pur essendo soggetta all'imposta sui redditi, la rendita vitalizia beneficia di un'indennità il cui ammontare varia a seconda dell'età del venditore al momento del primo versamento della rendita che solitamente parte da un' età di almento 69 anni.
Solo una frazione della rendita vitalizia è tassata.

Le tabelle Pubbliche (Da economie.gov.fr)
70% per un primo anticipo sotto i 50 anni
50% per un primo anticipo da 50 a 59 anni
40% per un primo anticipo da 60 a 69 anni
30% per una prima rata a partire dai 69 anni.

Se invece occupa l'immobile, il venditore continua a pagare la tassa sulla casa.

 Infine, il venditore non deve pagare la tassa di proprietà denominata Tax Foncier
Se invece occupa l'immobile, il venditore continua a pagare la tassa sulla casa.
Per l'acquirente, il vitalizio ha il vantaggio di poterne scaglionare il pagamento , il cui funzionamento è simile a quello di un mutuo fondiario, salvo che il debitore nei confronti del venditore non è una banca e di conseguenza, non vi sono imputati costi o interessi di sorta.

In sintesi quindi la "rendita vitalizia" o "viagere" può potenzialmente avere il vantaggio di acquistare un immobile ad un prezzo inferiore al suo reale valore di mercato, scommettendo poi sulla durata di vita della proprietà. Resta evidente comunque che il valore attributo all' immobile puo' tranquillamente rientrare in una libera trattativa tra acquirente e venditore.

Il principio è quello di agevolare l'acquisto da parte dei giovani di alloggi occupati con prezzi piu' convenienti, pagandone cosi anche una rendita differita nel tempo. Dall' altro canto offrire ai venditori anche un sostegno economico sino all' estinzione del diritto di usufruttoCon la speranza si possa aprire anche nel ns. paese una libera discussione su come migliorare l'istituto della nuda proprietà, con gli obbiettivi di avvicinare transizioni immobiliari piu' agevolate tra le generazioni. Chiaramente ci deve essere una volontà politica innegabile resta il valore sociale del bene "casa", frutto di tanti sacrifici e costi per tutti gli Italiani. 28/Gennaio/2023. Scritto e ricerche By Picinali M.


Storia dell' antica professione del "Mediatore Immobiliare".

 Oggi l'attività impone elevate competenze tecniche giuridiche e amministrative.  

La figura dell'intermediario era già sottoposta a regolamenti nel 1700 con ordinamenti statali che ne disciplinavano lo svolgimento della professione per proteggere l'economia. In Francia venne regolarizzata con il codice del commercio napoleonico 1808, segui il Regno d'Italia e Albertino 1842, gli intermediari avevano diritto alla provvigione, chiunque poteva fungere da sensale nelle trattative. Il codice del commercio del 1883 disciplinò nel titolo V libro I, art. 28.34 la figura del Mediatore.

Agli inizi del secolo scorso, la legge 20 marzo 1913 n.272 ribadì la libertà di esercizio, approvata anche con r.d. del 6 novembre 1926, n.184, le cose iniziano a cambiare con il TULPS approvato con r.d. del 18 giugno 1931, n. 773, che obbligava il professionista al rilascio di un'apposita licenza da parte del questore, le trattive inizialmente erano concentrate non solo in ambito immobiliare ma anche su commercio  di bestiame e prodotti ortofrutticoli ed anche in assenza detta licenza mai si poteva negare il diritto alla provvigione. Il principio della libertà di attività di provvigione sopravvisse anche con l'attuale codice civile del 1942 agli articoli 1754, introducendo il cambio di dicotomia da "sensale " termine antico al piu' nobile "Mediatore". 

 La successiva legge 21 marzo 1958, n. 253 inizia a cambiare, il nuovo mediatore doveva iscriversi ad un apposito ruolo delle Camere di Commercio, con la legge 39 del febbraio 1989 poi iniziano ad esserci le prime modifiche e integrazioni alla legge 21.marzo.1958, n. 253.L'intermediario da questo momento inizia ad assumere un profilo di professionista nella mediazione immobiliare, l'intermediario deve essere almeno diplomato, effettuare un corso specifico tenuto dalla Camera di Commercio, effettuare un esame, l'intermediario professionista ha competenze giuridiche, tecniche, finanziarie, di estimo e intuitive elevatissime. L'intermediario professionista deve conoscere perfettamente il codice civile, inoltre deve avere le conoscenze basi dell'ingegnere e della matematica finanziaria, ha una perfetta conoscenza di estimo, di valutazioni immobiliari sia di carattere fondiario che urbano.

Avvocati, commercialisti, ingegneri, geometri, ragionieri, altri professionisti non hanno diritto alla provvigione, il lavoro tuttavia è sempre tutelato dallo Stato Italiano , certamente questi professionisti non hanno le competenze pluridisciplinari di un intermediario immobiliare, inoltre mai possono pubblicizzare gli immobili riducendo drasticamente le possibilità di vendita, comunque rischiano una multa di 15.000 euro.

Un avvocato non ha nessuna dimestichezza con catasto, urbanistica, ignora completamente l'estimo, un ingegnere difficilmente conosce il codice civile, i contratti, le obbligazioni o la legge 431/98 legata ad i vari tipi di locazione, il rischio è alto per chi voglia concludere una compravendita con questi professionisti.

L'intermediario ha diritto alla provvigione di solito è del 3% secondo accordo può essere più alta, potrebbe pure scendere, il diritto alla provvigione sorge sempre e soltanto alla conclusione del contratto definitivo seppur stipulato in forma preliminare, stipulato tra le parti acquirente(3%)-venditore(3%), le spese sostenute devono essere sempre riconosciute al professionista. L'intermediario ha il dovere di visualizzare la documentazione urbanistica, catastale, energetica, (eventuali ipoteche su specifiche trattative), studiare gli atti derivativi, interrogare, e chiedere chiarimenti ai venditori, pubblicizzare l'immobile, stimarlo, effettuare visite concordate, richiedere destinazioni d'uso per i terreni, trovare soluzioni tecniche adeguate alle problematiche. Esporre alla controparte tutto di sua conoscenza sull'immobile. L'intermediario è responsabile e risponde in caso che gli atti non siano veritieri, o abbia nascosto fatti di sua conoscenza, ha obbligo di una copertura assicurativa professionale che copre i rischi sullo svolgimento della propria attività, deve essere iscritto agli appositi ruoli delle camere di commercio. Nb) Segnalare coloro che svolgono attività in maniera abusiva tutela tutti i cittadini consumatori. La provvigione è dovuta solo se il professionista è iscritto regolarmente.

In fine evidenziamo che cercare di eludere il pagamento della provvigione oltre ad essere un gesto deplorevole, è un atteggiamento perseguibile penalmente, si configura il reato di truffa, che dà diritto all'intermediario di agire giudizialmente. Cercare di aggirare un intermediario con società fittizie, prestanomi, contratti occultati o documenti e false testimonianze, è una battaglia persa in partenza. Inoltre l'intermediario professionista può svolgere lavori presso catasto, urbanistica, tribunale, ufficio delle entrate, assistere nelle aste giudiziarie e amministrare e gestire patrimoni immobiliari in tutta Italia. Ricerche By Picinali Dicembre 2022


#Prezzi delle #case in tempi di #guerra e crisi energetica 

Crisi energetica, inflazione galoppante e venti di guerra stanno inevitabilmente condizionando anche il mercato immobiliare, in special modo parliamo del mercato residenziale delle nostre città. Per le famiglie Italiane che si apprestano all' acquisto di un immobile le attenzioni di maggior prudenza sono evidenti a partire dall' indebitamento che oggi purtroppo deve fare i conti con tassi di interessi in crescita.

La domanda di case usate rimane sostenuta, ma da qualche settimana a questa parte si nota una maggior propensione a valutare con piu' oculatezza l'investimento a partire dai costi di manutenzione come quelli condominiali e se non è del tutto urgente anche a rimandarne l'acquisto, cio' si traduce inevitabilmente con l' aumento dei tempi di definizione delle trattative.


Discorso diverso per immobili nuovi o in costruzione, che garantiscono costi certi con le agevolazioni portate dai Bonus i cui benefici sono insiti nel prezzo finale di vendita.

Della situazione attuale non possiamo certo dire che ci troviamo di fronte a una vera e propria crisi del settore, piuttosto è pensabile in tempi brevi ad un ulteriore calmieramento dei prezzi con un allungamento dei tempi di vendita, sempre se lo scenario economico globale non cambi. Ci auguriamo tutti invece che la crisi energetica possa rientrare e i venti di guerra finiscano prima possibile. Con ottimismo ricondiamoci sempre che il bene rifugio per eccellenza negli anni passati, anche con inflazione a due cifre, è sempre stato l'investimento immobiliare e anche questa volta di regola non ci tradirà.

"A communi observantia non est recedendum"

By Picinali 10/Ottobre /2022


Rafforzare un' etica anche nella #Pianificazione #Territoriale nel rispetto ambientale. by Picinali 

In verità lo spirito guida di sviluppo territoriale delle nostre città e dei centri urbani avrebbe dovuto accompagnare nel tempo scelte volte non solo a uno sviluppo incondizionato di nuove costruzioni ma bensi' piu' attenzione ai bisogni e alle esigenze di chi ci abita e questo negli ultimi decenni non sempre è successo. Oggi si parla della "città resiliente" centro urbano che non pone rimedi estemporanei ai cambiamenti climatici e alle problematiche sociali ma che vi si adatta in modo flessibile, costruendo nuove risposte a livello politico-gestionale, economico, infrastrutturale ed ambientale. Tra l'altro una buona strategia di resilienza urbana può diventare un'occasione concreta di vera rigenerazione degli ambiti cittadini e di periferia, purche' questo sia effettivamente realizzato con nuovi progetti rispettosi dell' ambiente circostante e soprattutto costruiti con materiali green che sopportino anche scelte di natura energetica e impiantistica in linea con la cosi detta e tanto conclamata "transizione ecologica"

Un nuovo Real estate Verde all' Italiana è possibile !


Il rapporto intergovernativo sui cambiamenti climatici ci dice che questi sono ormai irreversibili ! ? Il tempo stringe, forse è già troppo tardi. Ma c'è qualcosa che possiamo fare che i governi possono e debbono fare ma urgentemente, invece, ancora in queste settimane le politiche sono deboli e inadeguate con troppi rinvii.

La casa brucia, il mondo brucia, il mediterraneo sta bruciando. Dalla Grecia alla Tunisia, dalla Sardegna alla Sicilia dalla Calabria alla Spagna. Siamo stati di fatto allevati da una ideologia che ci ha sempre e solo ripetuto:" Pensa a te stesso alle cose che sono tue e guarda nel tuo "orticello"". Cresciuti con l'elogio del bene privato e del possesso, bene "Terra" non è privato è un qualcosa che riguarda tutti. Non c'è un pianeta di riserva o un pianeta B

La questione della svolta ambientale non è più rinviabile, Studiamo per chiedere una svolta reale, scriviamo, cambiamo lo stile di vita, ma soprattutto lottiamo. Cio' non riguarda più il futuro ma il presente. Non dobbiamo considerare la Terra come un'eredità dei nostri avi, bensì come un prestito avuto dai nostri figli e quindi siccome abbiamo preso in prestito la Terra dobbiamo restituirgliela eguale e magari migliore di come ricevuta....

Tutte le città, e non solo le più grandi, si dotassero di strumenti specifici di pianificazione e gestione resiliente. Piani d'Azione pensati in questa direzione, che individuino scenari di riferimento in tempi medio-brevi a cui puntare, evidenziando obiettivi concreti e le relative azioni attuative. mettono la nostra Pianura Padana tra le 10 regioni più inquinate della Terra,


sotto video di come è suddiviso il territorio Lombardo  con un'aspettativa media di un anno e mezzo in meno rispetto ai residenti di altre zone del Paese, sono da brividi. Inoltre le nostre città sono quasi sempre realtà molto fragili proprio dal punto di vista ambientale: basta un acquazzone un po' sopra la media per mandarle in tilt. Per esempio, il Ticino che scorre in tutto il territorio della città di Pavia, nel corso della sua storia è più volte esondato in città e campagne limitrofe.


La transizione ecologica deve riguardare tutti i settori produttivi, il 40% dei fondi del Recovery è destinato ai cambiamenti climatici. La transizione ecologica se fatta bene genera occupazione e innovazione", così il Presidente del Consiglio Draghi alla Camera che viene applaudito. / WebTV Camera Luglio 2021.

Si tratta di strumenti operativi da affiancare ai Piani regolatori o, in Lombardia, ai PGT. In questi piani vanno evidenziati innanzitutto i "punti di fragilità e debolezza" dl territorio, cercando di capire come potranno essere accentuati dai cambiamenti in corso, al fine di prendere le necessarie contromisure.


Sappiamo cosa fare e come farlo, per prepararci al meglio alla crisi in corso e che sarà sempre più accentuata nelle sue manifestazioni, soprattutto in quelle estreme. Paesi più intelligenti e previdenti di noi, come ad esempio la Danimarca, la Spagna o la Gran Bretagna si stanno già attrezzando in tal senso.


Sappiamo cosa fare e come farlo, per prepararci al meglio alla crisi in corso e che sarà sempre più accentuata nelle sue manifestazioni, soprattutto in quelle estreme. Paesi più intelligenti e previdenti di noi, come ad esempio la Danimarca, la Spagna o la Gran Bretagna si stanno già attrezzando in tal senso.

Attualmente in Europa solo 11 Paesi membri hanno realizzato una strategia nazionale per l'adattamento ai cambiamenti climatico-ambientali, mentre gli altri - tra cui l'Italia - si trovano a stadi diversi di preparazione e sviluppo. In effetti da noi forse solo Milano sta cominciando a fare qualcosa in questa direzione, ma è fondamentale che tutte le altre città, compresi i piccoli comuni (magari associandosi in consorzi), si mettano velocemente in pista. Ai miei contemporanei chiedo di spiegare e consapevolmente informare i cambiamenti in corso ai loro figli e nipoti.... Questa potrebbe essere l'ultima generazione in grado salvare il pianeta almeno questo lo dobbiamo ! Purtroppo i nostri Avi ci  hanno consegnato una situazione ambientale drammatica       .Buona vita a tutti By Picinali

Citazione  ;  " Il talentuoso coglie un bersaglio che nessuno riesce a colpire ". "Il Genio coglie un bersaglio che nessuno riesce a vedere"

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